30/09/09

Mostra al NessunDorma (Bari) dal 2 al 9 ottobre 2009

Passaggi Urbani
A cura di Giuseppe Bellini




S’inaugura venerdì 2 ottobre alle ore 21.00 presso gli spazi del Nessun Dorma di Bari (Via Fiume , 3, Bari) in collaborazione con L’Associazione Culturale BLUorG la mostra collettiva Passaggi Urbani a cura di Giuseppe Bellini.
La mostra vede coinvolti giovani artisti emergenti del panorama pugliese: Vincenzo Dirugiero, il Duo Pastike (Azzurra Castriota-Simone Forte), Teresa Romano, Marco Testini.

La città viene vista come luogo di continui passaggi, soggetta a cambiamenti e mutazioni incessanti, spazi liquidi, sensibili che variano e si adattano alla struttura sociale ed ambientale.
La visione e l’interpretazione dello spazio urbano e il suo sviluppo estetico-funzionale e le contaminazioni socio - culturali sono nell’arte delle nuove generazioni terreno d’indagine fertile e prolifico.
Il passaggio dello sguardo sensibile dell’artista coglie spesso percezioni, sensazioni, legata ai luoghi e alla memoria di una città, in rapporto agli spazi di transito che sono soglie di relazione tra l’esterno e i luoghi d’aggregazione e di scambio. Questa sensazione crea una forte empatia tra i luoghi di relazione, l’esterno e la città stessa e la sua realtà vissuta, sensibile e percettiva.
Gli artisti in mostra con dinamiche differenti evidenziano il loro Essere nello spazio urbano in una condizione di costante divenire e mutazione di luoghi ed informazioni, dando una definizione sospesa di passaggio appunto.

La mostra resterà aperta al pubblico sino al 9 ottobre 2009.

22/09/09

Raccomandabili sez B - Galleria Bluorg (Bari)







La 2^ edizione della mostra collettiva d'arte contemporanea RACCOMANDABILI, promossa dall'Associazione Culturale "Galleria BLUorG", S'inaugura oggi 15 settembre alle ore 19.30 presso la propria sede in Via Marcello Celentano 92 a Bari. Il progetto , nato da un'idea del prof. Giuseppe Bellini, a cura di Giustina Coda, assiema le opere di quattro artisti pugliesi: Francesco Granito, Beppe Labianca, Rosemarie Sansonetti, Donatella Vox; i quali espressamente dichiarano il loro personale interesse per la promozione e divulgazione dell'arte delle nuove generazioni, presentando le ricerche di quattro giovani artisti : Danilo De Mitri, Pasquale Gadaleta, Sergio Racanati, Marco Testini.

In una felice e già sperimentata modalità di incontro, la mostra offre una varietà e una sequenza di tecniche e di stili che conducono lo spettatore ad una visione suggestiva di alcuni frammenti della ricerca artistica contemporanea.
In un gioco lieve Francesco Granito sceglie l’antitesi, il gusto dell’ossimoro, del rapporto binario, in una singolare e simultanea compresenza di elementi fisici e poetici. Realtà e finzione, entità fisica e pensiero, peso e leggerezza. E l’antitesi è negata, nullificata nella leggerezza informe e poetica della pioggia che si fa pietra in un inquieto rapporto di tensione mentale.
Beppe Labianca propone un coinvolgente e poetico autoritratto. La materia ferrosa è impaginata come simulacro, copia elaborata con impronte, segni e pigmenti. Declina in una combinazione simbolica e scenografica il mistero della vita e della morte, in un inverarsi dell’esistenza nell’inatteso avvicinamento lirico dell’azzurro del mare.
La forza dell’opera di Rosemarie Sansonetti è nell’azione della luce, strumento di conoscenza, di svelamento, che ci rende percepibile quello che non si può vedere, una sorta di processo di ricerca dell’illuminazione di cui è permeata la cultura Zen. Porzioni di realtà, forme geometriche la cui materialità è data dalla luce che è dilatazione chiara e imprendibile, forma di una spiritualità che nasce dalla profondità della ricerca dell’artista.
Sui confini della rimeditazione artistica, l’iconografia dell’Annunciazione muta nell’opera di Donatella Vox. Fa scomparire la scena, non c’è casa, non c’è giardino, assente la Vergine, sola presenza è l’Angelo nunziante davanti ad una finestra, le braccia levate al cielo: Angelo soccorritore, protettore di una umanità sofferente?
Danilo De Mitri fa un uso forte dell’obbiettivo fotografico. Brani di vissuto segnati da contaminazioni emotive e sensoriali, declinati in un linguaggio ansioso. L’esclusività di un volto o di una immagine femminile si riveste di una condizione di ambiguità, con carattere fascinoso e avvolgente occulta dietro trucchi, frammentazioni e interventi pittorici, la donna, oltrepassandone la riconoscibilità in attente composizioni progettuali che manifestano voglia di vivere, voluttà e tristezza insieme.
Pasquale Gadaleta imprigiona le sue origini e il suo presente, la memoria materica delle Processioni del suo paese e il lavoro di artista, in una dimensione meditativa plasmata dalla cera. Blocca nella bidimensionalità una simbologia arcaica, in cui riaffiora la rielaborazione sapiente della cultura popolare che diventa corposa sostanza mentale. Le proiezioni simboliche del passato si impongono nella materia, calibrate ed evocate in elementi emergenti e fortemente significativi.
Sergio Racanati propone un laboratorio di costruzione sinergico di “immagini” e suoni che raccontano l’indecifrabile rapporto con la realtà virtuale. Dalla creazione e dalla elaborazione di funzioni matematiche, all’analisi della chat line come nuovo luogo di relazione, indaga con attitudine scientifica sull’invisibilità che caratterizza la nostra epoca e su nuove possibili nozioni di identità .
E’ un percorso ironico ma non dissacratorio quello di Marco Testini. Rimuove una parte del corpo e la ripropone oggettualmente, modificandola nella percezione. Una piccola scultura caricata con enfasi compiaciuta di colore: ed ecco tre bocche-bandiera fischiettanti l’inno nazionale. Un giocoso invito per lo spettatore sottende l’attenzione per le rilevanti contraddizioni e i problemi di tre grandi stati, lontano da ogni retorica della patria e dei suoi simboli.

Giustina Coda

Il furto durante la mostra in fiera con la Fondazione Correggiari

Giovani artisti cercano nuovi spazi per crescere






Altra opera esposta

L'opera di Marco Testini va a ruba in Fiera, letteralmente. Un elemento della realizzazione «Fineart», la penultima «bocca bianca» che identifica la lettera R, è stata infatti rimossa e l'autore si è premunito di segnalare anche la data del furto, il 13 settembre 2009. Marco Testini è uno dei sei giovani artisti pugliesi presenti in Fiera allo stand 116, nello spazio dedicato all'arte ed alla cultura. Oltre a Testini nello spazio «nero» che identifica il futuro trovano dimensione le opere di Azzurra Castriota, giovane fashion designer di Bari che con Simone Forte ha dato vita a Pastike; Angela Lomele di Polignano con i suoi giochi con i cubi; Bice Perrini di Bari con il suo tappeto fatto a mano da donne nepalesi e Fabio Santacroce con il suo «Totem».

L'esposizione dei sei giovani artisti si esprime in uno spazio identificato dal colore nero, che per una volta non rappresenta la tetra oscurità ma semplicemente l'indefinito perché la loro posizione ancora soffre per la mancanza di spazi e di conoscenza profonda dei percorsi creativi. Da tempo l'arte d'avanguardia ha sicuramente poco spazio a Bari e in generale in Puglia, mentre meriterebbe di più. Con il nero dello spazio che questi giovani artisti vivono in questi giorni di fiera cercano di denunciare una Puglia spra nei loro riguardi, che per anni non li ha ascoltati o li ha guardati in modo marginale.

C'è voglia di cultura che non trova dimensione. Anche per questo da tre anni alla Fiera del Levante, durante la Campionaria, ma non solo, per convinzione personale del presidente Cosimo Lacirignola, si sta portando avanti una sperimentazione che unisca cultura, spettacoli e solidarietà; perché la fiera sia un luogo di incontro, affari, svago e soprattutto di attività culturali.

Lo stand 116 non accoglie solo giovani artisti, il percorso si snoda attraverso tre diversi ambienti, tra passato (in verde), presente (candidamente bianco) e il futuro (appunto nero). Nel passato opere tra sei ed ottocento dove vince il paesaggio e la natura, nella sala bianca invece la forza espressiva di Beatrice Wood.

(dal sito http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it)

11/09/09

La Galleria Nazionale della Puglia in movimento tra passato presente futuro - Mostra Fiera del Levante, Bari 12-20 Settembre 2009



Cultura, spettacoli, solidarietà ed un forte lagame con la città di Bari. Si snoda così il nuovo ed eccezionale progetto di Giorgio Correggiari, che vede nel padiglione dedicato alla Cultura dalla Fiera del Levante, il luogo finalizzato a stimolare la conoscenza di opere d’arte pittoriche presenti in Puglia, di cui molte provenienti dalla Galleria Nazionale Devanna di Bitonto.

orario: La mostra sarà aperta al pubblico negli orari di apertura della Fiera.
biglietti: free admittance
vernissage: 12 settembre 2009.
curatori: Nuccia Barbone Pugliese, Giorgio Correggiari, Rosa Lorusso, Antonella Simonetti, Fabrizio Vona
autori: Emile Bernard, Giuseppe Casciaro, Giorgio Correggiari, Alessio De Marchis, Camillo De Vito, Salvatore Fergola, J.Ph. Hackert, Angela Lomele, Pastike, Bice Perrini, Attilio Pratella, Oscar Ricciardi, Francesco Romano, Fabio Santacroce, Marco Testini, Teresa Romano, Herman van Swanevelt, Beatrice Wood

La Cultura è in Fiera. Un padiglione dedicato alla circolazione di nuove idee e nuovi pensieri.

Diciotto opere pittoriche inedite ed il lancio di una nuova identità culturale della città.



Cultura, spettacoli, solidarietà ed un forte lagame con la città di Bari. Si snoda così il nuovo ed eccezionale progetto di Giorgio Correggiari, che vede nel padiglione dedicato alla Cultura dalla Fiera del Levante, il luogo finalizzato a stimolare la conoscenza di opere d’arte pittoriche presenti in Puglia, di cui molte provenienti dalla Galleria Nazionale Devanna di Bitonto.

Dopo il disgelo di coraggiosi e vessati precursori di nuove strade culturali, percorse con difficoltà alla scoperta di nuove avanguardie e del dialogo con gli Enti pubblici, da tre anni la Fiera del Levante ha iniziato un nuovo piano regolatore della Cultura. Il guardare senza ansia ad un cambiamento radicale della città anche a costo di perdere gli antichi riferimenti è la nuova e coraggiosa visione del presidente Cosimo Lacirignola, che desidera ricongiungere la Fiera alla città di Bari, dopo anni di lontananza ed indifferenza. Non solo posto d’incontro e svago per tutta la Regione, ma anche e soprattutto luogo di proposta di una conoscenza che ha in sé molte ragioni per creare arte.

Giorgio Correggiari desidera esplorare le reazioni della gente comune ed ora crea con Fabrizio Vona, sovrintendente della Galleria Nazionale della Puglia, il lancio di un visione nuova della cultura regionale con diciotto opere pittoriche inedite presentate nel padiglione 116 della Fiera Campionaria dal 12 al 20 settembre.

Tre grandi rettangoli: uno bianco, uno verde e uno nero.

Bianco, il colore della morte orientale, è lo spazio dedicato al presente con quattro opere di Beatrice Wood: giovane nel cuore. "Le donne sono tutte un po' artiste: hanno il senso dell'incanto"...questa la convinzione di colei che è considerata la musa del Dadaismo americano”.

Verde, il colore della natura, per il ritorno alla concezione del paesaggio ottocentesco con opere di Alessio De Marchis, Herman Van Swanevelt, Camillo De Vito, Salvatore Fergola, J.Ph. Hackert, Emile Bernard, Oscar Ricciardi, Attilio Pratella. Francesco Romano, Giuseppe Casciaro.

Nero, per un futuro di cui non sappiamo nulla con le installazioni di sei giovani artisti pugliesi, frutto di pensieri, idee, speranze, contrasti che creano la Bari di domani con cui già cominciamo a convivere.

“La situazione socio-cuturale di Bari è per me una inesauribile fonte di ispirazione per creare piccoli grandi momenti psicologicamente affascinanti” dice Giorgio Correggiari. “Non avevo una idea precisa di come avrebbe dovuto essere questo spazio della Cultura o di cosa avrebbe potuto dire, e questo ha dato spazio alla mia creatività anche se il mio impegno si è concentrato nel dargli uno spessore ed una dimensione accessibile per farlo diventare vero”.