22/09/09

Il furto durante la mostra in fiera con la Fondazione Correggiari

Giovani artisti cercano nuovi spazi per crescere






Altra opera esposta

L'opera di Marco Testini va a ruba in Fiera, letteralmente. Un elemento della realizzazione «Fineart», la penultima «bocca bianca» che identifica la lettera R, è stata infatti rimossa e l'autore si è premunito di segnalare anche la data del furto, il 13 settembre 2009. Marco Testini è uno dei sei giovani artisti pugliesi presenti in Fiera allo stand 116, nello spazio dedicato all'arte ed alla cultura. Oltre a Testini nello spazio «nero» che identifica il futuro trovano dimensione le opere di Azzurra Castriota, giovane fashion designer di Bari che con Simone Forte ha dato vita a Pastike; Angela Lomele di Polignano con i suoi giochi con i cubi; Bice Perrini di Bari con il suo tappeto fatto a mano da donne nepalesi e Fabio Santacroce con il suo «Totem».

L'esposizione dei sei giovani artisti si esprime in uno spazio identificato dal colore nero, che per una volta non rappresenta la tetra oscurità ma semplicemente l'indefinito perché la loro posizione ancora soffre per la mancanza di spazi e di conoscenza profonda dei percorsi creativi. Da tempo l'arte d'avanguardia ha sicuramente poco spazio a Bari e in generale in Puglia, mentre meriterebbe di più. Con il nero dello spazio che questi giovani artisti vivono in questi giorni di fiera cercano di denunciare una Puglia spra nei loro riguardi, che per anni non li ha ascoltati o li ha guardati in modo marginale.

C'è voglia di cultura che non trova dimensione. Anche per questo da tre anni alla Fiera del Levante, durante la Campionaria, ma non solo, per convinzione personale del presidente Cosimo Lacirignola, si sta portando avanti una sperimentazione che unisca cultura, spettacoli e solidarietà; perché la fiera sia un luogo di incontro, affari, svago e soprattutto di attività culturali.

Lo stand 116 non accoglie solo giovani artisti, il percorso si snoda attraverso tre diversi ambienti, tra passato (in verde), presente (candidamente bianco) e il futuro (appunto nero). Nel passato opere tra sei ed ottocento dove vince il paesaggio e la natura, nella sala bianca invece la forza espressiva di Beatrice Wood.

(dal sito http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it)

1 commento:

Anonimo ha detto...

Adoro queste labbraaaaaaaaaaaaa!!!Bravo Marco...continua così!!!